DISTURBI DELLA NUTRIZIONE E DELL’ALIMENTAZIONE

Oggi si sente molto parlare di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (DNA) e quando ci capita di ascoltare gli esperti questi li definiscono una vera e propria epidemia nascosta.
I DNA non sono disturbi nuovi ma hanno una storia molto antica, per esempio nel medioevo, periodo in cui il corpo è simbolo di lussuria, l’estrema privazione di cibo, la flagellazione, il controllo, sono delle modalità per avvicinarsi a Dio. Questo è il periodo definito delle “Sante Anoressiche” e la storia di Santa Caterina da Siena ne è un esempio.
I DNA non sono capricci, comportamenti normali e transitori, un qualcosa su cui non prestare attenzione perché tanto “prima o poi passerà” ma veri e propri disturbi mentali; sono infatti inseriti nella sezione II del DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali – Quinta Edizione) dove sono forniti i criteri per porne diagnosi.
Il DSM-5 riconosce tre forme di DNA: l’Anoressia Nervosa, la Bulimia Nervosa e il Disturbo da Binge Eating o Disturbo da Alimentazione Incontrollata (DAI), quest’ultimo meno conosciuto dalle persone.
Vediamo in breve le caratteristiche di questi tre disturbi.
1) Bulimia Nervosa:
- la persona deve avere ricorrenti abbuffate;
- la persona ricorre a metodi estremi di controllo del peso (per es. vomito autoindotto, uso improprio di lassativi) almeno una volta a settimana per tre mesi;
- eccessiva preoccupazione per le forme del proprio corpo e il peso.
2) Anoressia Nervosa:
- la persona è significativamente sottopeso;
- preoccupazione eccessiva per le forme del proprio corpo e il peso.
3) Disturbo da Binge Eating:
- la persona presenta ricorrenti abbuffate almeno una volta a settimana per tre mesi;
- la persona non utilizza metodi estremi di controllo del peso.
Disturbi della nutrizione o dell’alimentazione con altra specificazione
Risulta evidente che la situazione non è così semplice.
Forse, per esperienza o semplicemente leggendo questi criteri, ti stai chiedendo: “ma se il vomito autoindotto o l’abbuffata sono presenti presenti meno di una volta a settimana allora non soffro di un DNA? E se le mie restrizioni sono estreme ma non sono sottopeso non ho nessun problema?
Assolutamente no, tantissime persone rientrano nella categoria dei Disturbi della nutrizione o dell’alimentazione con altra specificazione. All’interno di questa categoria ci sono tutti quei casi definiti “sottosoglia”, come quelli descritto sopra, e altri disturbi come
la sindrome da alimentazione notturna che è caratterizzata da un’assunzione eccessiva di cibo dopo il pasto serale.
Quando chiedere aiuto
Un consiglio è quello di non sottovalutare i sintomi o “campanelli di allarme”, anche se vi sembrano “leggeri”, poiché questi tenderanno a rinforzarsi e peggiorare; chiedete un aiuto se il vostro rapporto con il cibo vi crea sofferenza e/o compromette la vostra vita quotidiana, non bisogna sottovalutare mai i disturbi dell’alimentazione.
La terapia cognitivo comportamentale transdiagnostica dei disturbi alimentari (CBT E)
Tornando a riflettere sui criteri diagnostici si può notare anche che questi disturbi hanno molte caratteristiche in comune, per esempio sia nella BN che nell’AN troviamo il sottoporsi a una dieta rigida, la presenza di abbuffate e metodi di controllo del peso ( vomito autoindotto, uso di lassativi, esercizio fisico).
Gli studi, inoltre, dimostrano che la maggior parte delle persone migra tra queste diagnosi, non è raro infatti iniziare con una restrizione alimentare per poi perdere il controllo con le abbuffate e quindi passare da un’AN a una BN o a un DAI.
La teoria cognitivo comportamentale transdiagnostica dei disturbi alimentari, sviluppata presso l’università di Oxford (Cooper & Fairburn, 2011; Fairburn, Cooper, e Shafran, 2003), considera i DNA non come disturbi separati ma come un’unica categoria diagnostica ed il suo approccio risulta il più efficace nel trattamento dei DNA.
La valutazione eccessiva della forma del corpo, del peso e del loro controllo
1. Il Nucleo Psicopatologico dei DNA
Il nucleo psicopatologico centrale nei DNA è la valutazione eccessiva della forma del corpo, del peso e del loro controllo. Mentre le persone senza un DNA valutano se stesse rispetto a molti ambiti della propria vita (per esempio, la scuola, il lavoro, la famiglia, le amicizie, lo sport, hobby ecc.), coloro che hanno un DNA valutano se stesse e basano la propria autostima principalmente o totalmente sulla forma del corpo, sul peso e sulle proprie capacità di controllarli.
2. La Fragilità dell’Autostima Basata sull’Aspetto Fisico
Perché quest’ultima modalità è disfunzionale e pericoloso? Se la mia autostima e quindi il valore che mi do dipende principalmente da questa valutazione sul corpo allora se c’è qualche problema in questa area (per esempio non mi piacciono le mie forme, ho preso un kg in più, non ho seguito le rigide regole alimentari imposte) di conseguenza la mia autostima subirà un fortissimo calo. Si intuisce facilmente anche che le persone con un DNA sono destinate per la maggior parte del tempo ad avere una percezione globale di sé negativa.
3. Complessità del Rapporto con il Proprio Corpo
Sappiamo molto bene che il rapporto con il nostro corpo è molto complesso visto che spesso non siamo soddisfatti delle nostre forme/peso o oscilliamo tra soddisfazione e insoddisfazione anche nell’arco della stessa giornata. Se a questo poi aggiungiamo l’incapacità di spostare lo sguardo verso altri ambiti della vita, che confermerebbero invece quanto vale la persona indipendentemente dal peso, allora sarà difficile uscire da questo loop di insoddisfazione e aumentare l’autostima.
4. Il Pericolo dei Confronti Continui
Un altro aspetto su cui riflettere è che questa preoccupazione eccessiva per la forma del corpo e peso porterà a pensare in modo irrazionale e inevitabilmente anche a fare molti confronti con le altre persone, confronti dai quali se ne uscirà sconfitti.
5. Conseguenze Cliniche dei DNA
L’eccessiva preoccupazione sul corpo e sul peso è di fondamentale importanza perché è qui che la persona investe tutte le sue energie ed è da questa che si scatenano le altre caratteristiche cliniche dei DNA ovvero la dieta rigida, il sottopeso, le abbuffate, le condotte estreme di controllo del peso che andranno ad incrementare ulteriormente le preoccupazioni sulla forma del corpo, del peso e del loro controllo, dando vita ad un circolo che si autoalimenta.
Articolo di Giulia Mazzotta / Instagram: @giuliamazzottapsy / facebook: Giulia Mazzotta