Il futuro è grigio, ed è una buona notizia

Sulla pagina Facebook “Cibo che passione” in tante e tanti ripetono che ormai è impossibile riuscire a stare dietro alle nuove aperture, perché ogni giorno inaugura in Italia e negli altri Paesi (è un Gruppo trasversale, internazionale e giramondo!) un nuovo ristorante o un nuovo bar.
Per verificare sul campo se si tratta di uno dei frequenti trend “a fisarmonica” registrati anche nel recente passato, tra crisi economica e crisi pandemica, o di una nuova benaugurante tendenza di crescita, lo staff editoriale di HOPPY ha accettato con vero piacere l’invito di CCP di curare la sezione news.
Un format agile e puntuale, affidato ad esperti di “news, trends and hospitality business at its best”, come recitava il sotto testata della fortunata rivista di settore Bar and Restaurants, nella cui pubblicazione gli stessi erano coinvolti in Italia e Stati Uniti.
La prima domanda HOPPY l’ha rivolta al Gruppo Segreto CCP: “Dal vostro punto di osservazione quotidiano, diffuso e capillare, quanti locali e ristoranti chiudono per ognuno di loro che apre?”
Interessante la risposta: quasi nessuno, perché una volta raggiunta una buona popolarità, la vita media di un ristorante si è allungata rispetto al passato.
Bene! Non ci resta che crescere a nostra volta, al crescere del nostro mercato di riferimento, che crede in noi anche come un mezzo di promozione e di pubblicità.
Ecco perché il sito cibochepassione ha deciso di aggiungere una sezione news – che equivale al 12,6% di incremento editoriale – e affidarla alla casa editrice HOPPY: per seguire da vicino l’evoluzione del mondo dell’ospitalità, i nuovi servizi offerti e i nuovi prodotti lanciati sul mercato.
Una extra publishing task che si spingerà fino all’organizzazione di seminari per diffondere la cultura enogastronomica, in collaborazione con i nostri amici.
La Community dei food lovers è un punto di riferimento per nuovi investitori di alto livello e anche questo è in qualche modo una novità. Tutti i players della Community ne trarranno beneficio, se riusciamo a creare nuovi percorsi di contaminazione tra amanti del cibo italiani e internazionali; tra produttori e consumatori.
Contaminare ed essere contaminati non è negativo di per sé perché, come scrive il regista e chef Alberto De Maio, grande teorico della contaminazione tra arte e cucina, “nel cinema e nel food c’è il bianco e il nero, ma il grigio è cultura”.